Penso che negli anni a venire ci additeremo l’un l’altro il novembre del 2022 come il momento in cui è successo qualcosa, qualcosa di importante. OpenAI, una società creata nel lontano 1999, ha rilasciato ChatGPT, un esempio molto evoluto di chatbot in grado di simulare la risposta di un umano. Sicuramente non è il primo esempio di software di questo genere ma questo dovrebbe essere il primo messo a disposizione del grande pubblico gratuitamente.
Adesso è possibile “scrivere” testi anche abbastanza complessi semplicemente indicando un tema generico attraverso il “prompt”, la riga di comando che prende il nome dalle vecchie stringhe di testo che si usavano per comandare i primi computer. Se volete provare, andate qui. I risultati sono notevoli (vedi per esempio questo articolo del Guardian).
Sicuramente molti colleghi docenti si stracceranno le vesti e indicheranno questo software come “IL” male, perché è evidente che uno studente non particolarmente brillante potrà ricorrere ad esso (o a macchine simili) per produrre testi “senza fare fatica” e quindi barando. Di conseguenza c’è da aspettarsi una recrudescenza delle polemiche sull’uso delle ICT nella scuola, e una ondata di richieste di bannarle una volta per tutte dalle aule.
Indubbiamente il rischio c’è, anche se per il momento il livello del testo che viene prodotto è più o meno quello di un temino di terza media (livello comunque superiore a quello di gran parte della produzione scritta dei nostri studenti delle superiori). Un docente con un minimo di esperienza dovrebbe riuscire a “nasare” un testo “finto” di questo tipo senza troppa difficoltà. Ma è ovvio che il problema è rappresentato dagli sviluppi futuri: data la nota velocità di evoluzione di tutto quello che è elettronico, dovremmo aspettarci che nel giro di poco tempo la qualità di questi testi crescerà al punto di rendere arduo distinguerli da un testo “umano” (e sicuramente il software che li genererà non sarà più gratuito ma diventerà a pagamento).
ChatGPT è solo l’ultimo di una serie di software simili che permettono di ottenere prestazioni “quasi umane” in campi dove la creatività sembrava essere l’ultima e invalicabile barriera che ci separava dalle macchine. MidJourney produce immagini straordinarie, Picture genera automaticamente dei video decenti, esiste un programma simile per scrivere e suonare musica. Questa svolta era prevista da tempo e non solo dagli scrittori di fantascienza: forse sorprende (o forse solo mi sorprende) la rapidità esplosiva con cui la novità si diffonde. Mettere la testa nella sabbia è inutile; tentare di bloccarli o di vietarli controproducente.
Un esempio di immagine generata da MidJounery: Miami beach in Hokusai style (l’immagine è riprodotta qui perché al momento sono tutte distribuite con licenza CC).
La verità che il “novum” (e questo lo è) obbliga in generale a ripensare se stessi (e qui siamo costretti a ripensarci in profondità), cosa che implica fatica e spaesamento.
Io sono “quello”? Se “quello”, ossia il software invisibile che si manifesta attraverso lo schermo del computer, fa le cose che faccio io, allora le cose che faccio io sono come quello che fa lui? Si potrebbe partire da qui: bisognerebbe valutare la correttezza di questa presunzione di reciprocità. In altre parole: dato l’insieme di elementi “AI-generated” (creati dalla intelligenza artificiale) e l’insieme di elementi “HI-generated” (creati dalla intelligenza umana) è possibile che, dato un tempo sufficientemente lungo, i due insiemi coincidano? Finora è sempre stato presentato come un paradosso quello della scimmia che battendo a caso i tasti di una macchina da scrivere realizza la Divina Commedia. Il paradosso non era nella possibilità teorica, ma nella sua realizzabilità in un tempo finito o almeno ragionevole. Su questo paradosso si reggeva il celebre racconto ontologico di Borges La biblioteca di Babele ( se non lo conoscete, leggetelo qui). Per rendersi conto in prima persona di quanto improbabile sia la realizzazione di questo compito, potete fare i vostri sentativi su questo sito che simula la biblioteca come immaginata da Borges. Rispetto al racconto di Borges di ottant’anni fa sono cambiati due fattori: la velocità di elaborazione dei computer e la possibilità di eliminare le combinazioni puramente casuali. ChatGPT infatti viene regolarmente “istruita” da addestratori umani
Il giorno 17 dicembre 2022, giorno di San Modesto, ho chiesto a ChatCPT
Scrivi una poesia romantica che descriva la riva del mare al tramonto con le onde che bagnano dolcemente la spiaggia
Ecco una poesia che descrive la riva del mare al tramonto con le onde che bagnano dolcemente la spiaggia:
Sulle onde del mare, che bagnano dolcemente la spiaggia, il tramonto dipinge il cielo di rosso e arancio.
Il sole, come una palla di fuoco, si tuffa lentamente sotto l’orizzonte, lasciando dietro di sé una scia di luce.
La sabbia è calda sotto i miei piedi, mentre cammino verso il mare, che mi chiama con il suo mormorio.
Le onde si infrangono dolcemente sulla riva, bagnando la sabbia con le loro spume.
Il vento soffia leggero, portando con sé l’aroma del sale e del mare.
E mentre guardo il tramonto, mi sento avvolgere da una pace profonda, sapendo che questo momento, questo luogo incantevole, è il mio rifugio dal mondo.
Non è Montale, sicuramente, ma non è nemmeno un arido testo di istruzioni. Conosco molte persone che non saprebbero scrivere una cosa del genere, anzi: direi che la maggior parte delle persone non saprebbe scrivere una cosa del genere.
Esempio di istruzione tecnica (semplice) fornita da ChatCPT
Ci sono diversi modi per ridimensionare una foto in rete:
- Utilizzare un’applicazione online: ci sono molti siti web che ti permettono di ridimensionare le foto online, come il sito web di Canva o il sito web di Adobe Spark.
- Utilizzare un software di editing fotografico: se hai accesso a un software di editing fotografico come Adobe Photoshop o GIMP, puoi utilizzarlo per aprire la foto e ridimensionarla utilizzando le opzioni disponibili nel programma.
- Utilizzare un’estensione del browser: se stai utilizzando un browser come Google Chrome, puoi installare un’estensione come “Image Resizer” che ti permetterà di ridimensionare le foto direttamente dal tuo browser.
- Utilizzare un’app per dispositivi mobili: se hai un dispositivo mobile come uno smartphone o un tablet, puoi utilizzare un’app di editing fotografico per ridimensionare le foto. Ci sono molti app gratuite disponibili sia per iOS che per Android.
In generale, tutti questi metodi ti permetteranno di selezionare la nuova dimensione della foto e di salvare la versione ridimensionata sul tuo dispositivo o di scaricarla da internet.